Taormina: di nuovo Cavalleria Rusticana

Con Cavalleria Rusticana di P. Mascagni il Teatro Antico di Taormina prende vita in questa strana estate 2020 per il Festival Lirico dei Teatri di Pietra.

 

Taormina, 1 Agosto 2020

Il Coronavirus non molla la sua presa ma, nel rispetto delle normative vigenti, il Coro Lirico Siciliano porta nella cavea inusualmente allestita l’unica opera prevista con scene e costumi per quest’anno, Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

L‘allestimento del palcoscenico assicura il distanziamento anche agli artisti ed al coro, con sedie ai lati del palco disposte un po’ alla rinfusa tra le pietre secolari del Teatro. Pochi posti, ben distanziati tra loro, per il pubblico, che quest’anno siede su panche di legno anziché sulle tradizionali poltroncine bianche. Il tutto crea un’atmosfera decisamente singolare, quasi surreale.

Null’altro di particolarmente scenografico, lo spettacolo è dunque in mano agli artisti ed al coro sul proscenio pressoché vuoto.

La particolare conformazione del teatro non è comunque smentita dalla nuova sistemazione, e i secoli trascorsi non hanno minimamente scalfito l’ottima acustica. Le note si elevano sicure ovunque, nitide e cristalline.

L’Orchestra Sinfonica Siciliana, diretta da Lorenzo Tazzieri, sin dall’inizio però non è esaltante in quanto mancante di accenti e di piglio, e Cavalleria sembra diventare un’opera romantica più che verista; non sono mancati sin dall’ inizio degli scollamenti con il palcoscenico e tempi sfasati. È chiaro che i cantanti intendevano interpretarla in un modo e l’orchestra in un altro.

Cavalleria Rusticana - Taormina 2020

L’esordio di Turiddu con la sua Siciliana fuori scena non è esaltante: già in questa difficile parte si è percepito fiato corto e sforzo, come nel duetto con Santuzza, e per ultimo, nel famoso addio alla madre. Angelo Villari, tenore messinese, ha un bel timbro e una bella estensione di voce, ma pecca nel gusto musicale che risulta eccessivo di accenti in alcuni momenti e mancante in altri.

Santuzza, Elena Lo Forte, non impressiona vocalmente, la ricordavano più in forma, ma ora sembra che le sue corde non seguano le intenzioni: sfocato sia il grave della voce che negli acuti.

Cavalleria Rusticana - Taormina 2020

Meglio la Lola di Leonora Sofia, più fresca vocalmente ma ancora acerba scenicamente. L’esperienza farà la sua parte. Alberto Mastromarino ha perso smalto e carattere, infatti il suo Alfio risulta molto controllato, non esaltante e a tratti noioso. Mamma Lucia, affidata a Maria Motta, si difende bene. Pulita nella sua parte sia vocale che scenica.

La regia di Salvo Dolce è molto semplice, si percepisce sin da subito la sua esperienza teatrale, infatti questo tipo di concezione sarebbe più adatto ad un ambito più teatrale che operistico, ma in questo caso è risultata utile per la particolare situazione sanitaria. Ha infatti coinvolto cantanti e coristi attorno ad un quadrato che fungeva da piazza del paese. Come già detto scenicamente non vi era nulla, quindi tutto era affidato alle movenze degli artisti, che indossavano costumi creati da David Brancato S., al coro e alle luci curate da Gabriele Circo. Unici elementi scenografici una statua della Madonna in processione e il Cristo che esce e rientra dal retropalco rievocando la passione.

 

Cavalleria Rusticana - Taormina 2020

Buona la performance del Coro Lirico Siciliano guidato da Francesco Costa, che, rimanendo sulla scena per tutta l’opera, ha fatto da cornice durante l’intera esecuzione. Anche per loro comunque qualche defalliance sui tempi con l’orchestra, ma in generale apprezzabili i colori vocali messi in campo.

Insomma una serata non proprio esaltante nel suo complesso. Una domanda sorge spontanea: perché ogni anno a Taormina si propone Cavalleria Rusticana? Una di quelle opere che, se non eseguite a regola d’arte, risultano un po’ pesanti da reggere, specie con tempi così dilatati come in questa serata (per scelta del direttore d’orchestra). Risponderete: non è vero, si è fatta anche Aida e Tosca. Con simili risultati.

Ogni anno nelle plurime e contorte locandine di Taormina si ritrovano dunque sempre gli stessi titoli. Un po’ di fantasia non guasterebbe, perché il livello dello spettacolo non giustifica il costo dei biglietti. Anche se per via del Covid-19 i posti sono stati molto ridotti all’interno del Teatro Antico, questi non sono accattivanti nemmeno per il pubblico locale. Infatti la cavea non raggiungeva nemmeno la metà della capienza prevista, pur tenendo conto dell’assenza di turisti nella perla dello Jonio.

Come ogni anno quindi nulla di nuovo, ci rimane di aspettare la prossima estate per vedere una nuova produzione delle ormai inflazionate Cavalleria Rusticana, Aida e Tosca a Taormina.

Ph Maurizio Vittorino 

Salvatore Margarone

La recensione si riferisce alla prima dell’1 Agosto 2020 – Teatro Antico di Taormina

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